Autunno e muffa con i nuovi infissi: come prevenirla

Spesso con l’autunno arriva anche la muffa, in particolare per chi ha sostituito di recente gli infissi. È un problema che troviamo spesso nelle discussioni su forum online e social, dove non mancano leggende metropolitane che attribuiscono la causa della muffa al PVC o ad altri materiali…

Chiarisco: la muffa improvvisa dopo il cambio infissi non è la normalità e non dovrebbe formarsi, ma è un problema piuttosto comune dovuto a errori nella progettazione dell’intervento o, più spesso, a una errata gestione del ricambio d’aria.

In questo articolo vediamo come prevenire l’accumulo di umidità e la formazione di muffa in autunno, in particolare dopo la sostituzione dei vecchi infissi.


Umidità e muffa in autunno: perché viene con i nuovi infissi

Il periodo estivo è quello in cui tanti clienti decidono di cambiare gli infissi. Con l’arrivo di finestre nuove e performanti, la casa diventa molto più ermetica rispetto al passato, portando importanti benefici nel comfort e nel risparmio energetico. Quando arriva l’autunno però – con i primi sbalzi termici e l’aumento dell’umidità – possono emergere problemi di muffa sui muri, sugli infissi e sul loro perimetro.

La ragione sta nell’aumento dell’ermeticità della casa. I nuovi infissi portano l’edificio a un livello di isolamento molto superiore a quello delle vecchie finestre con spifferi. L’aria interna, caricata di vapore acqueo prodotto dalle attività quotidiane (cucinare, lavarsi, respirare), si condensa sulle superfici fredde e la muffa trova un terreno fertile per crescere. Se a questo si aggiungono errori di progettazione, come ponti termici non mitigati o posa non corretta, il problema peggiora.

L’autunno (come l’inverno) favorisce l’umidità, ma il problema può presentarsi anche in primavera e in estate, in particolare dopo l’installazione di nuovi infissi.


Come evitare la muffa in autunno con i nuovi infissi

Un primo mito da sfatare è quello della microventilazione: come ho già detto in passato, non basta. La piccola apertura dell’anta ribalta non è sufficiente a smaltire l’umidità interna, in particolare per un edificio con infissi ad alto isolamento.

Il modo più efficace per prevenire la muffa è un ricambio d’aria corretto. Dobbiamo spalancare tutte le finestre per 5-10 minuti, più volte al giorno, così da sostituire completamente l’aria interna senza disperdere troppo calore.

Un aiuto prezioso arriva dall’uso dell’igrometro, un piccolo strumento che misura il tasso di umidità relativa. Mantenere i valori sotto il 60% è fondamentale per evitare la formazione di condensa e muffa.

Per chi desidera una soluzione più automatica e senza pensieri, la ventilazione meccanica controllata (VMC) è lo strumento ideale. Consente di ottenere ricambio continuo, eliminazione dell’umidità in eccesso ed efficienza energetica, perché l’aria immessa viene preriscaldata attraverso sistemi di recupero di calore, oltre ad essere gestita in modo efficace.


Cosa possiamo fare noi tecnici e serramentisti

Dal lato professionale, la prima responsabilità è una posa impeccabile. Il lavoro va progettato con attenzione, mitigando eventuali ponti termici ed eseguendo un’installazione conforme alle normative (UNI 11673 prima tra tutte).

Il secondo passo è la formazione del cliente. Quando installiamo un prodotto ad alto isolamento in una casa, magari degli anni ’70, dobbiamo spiegare in modo chiaro che cosa cambierà e  come gestire questo cambiamento.

Possiamo dare indicazioni pratiche e, perché no, regalare un igrometro al momento della consegna, in modo da fornire subito al cliente uno strumento utile per evitare criticità.

Importante è valutare l‘installazione della VMC, anche considerando il modo in cui l’edificio sarà vissuto dal committente. In particolare nelle riqualificazioni energetiche è diventata uno strumento indispensabile che ci consente di prevenire la muffa, ma anche di massimizzare le prestazioni energetiche.


FAQ: buone pratiche per prevenire umidità e muffa in autunno

  • Aerare le stanze almeno 2-3 volte al giorno, aprendo completamente le finestre.

  • Non lasciare panni ad asciugare in casa senza ricambio d’aria.

  • Dopo la doccia, aprire le finestre del bagno per smaltire il vapore.

  • Usare sempre la cappa in cucina mentre si cucina, meglio se con una finestra aperta per consentire il ricambio.

  • Monitorare l’umidità con un igrometro e intervenire quando supera il 60%.

  • Non coprire termosifoni e radiatori che aiutano ad asciugare le pareti.

La muffa non deve essere considerata una conseguenza inevitabile del cambio infissi: è un problema complesso ma prevenibile. Un lavoro ben fatto, unito a una corretta educazione del cliente e a strumenti adeguati di controllo e ventilazione, può garantire ambienti salubri e confortevoli anche nei mesi più umidi.


Risorse utili

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