Bombe d’acqua e infiltrazioni infissi: come il clima estremo cambia esigenze e progettazione

Negli ultimi anni le bombe d’acqua – piogge intense e concentrate in brevi lassi di tempo – e altri eventi meteo estremi sono aumentati in modo impressionante, mettendo alla prova la tenuta di infissi e serramenti, ma anche portandoci a rivedere le regole di progettazione dei prodotti, della loro installazione e la stessa manutenzione.

Secondo l’Osservatorio Città Clima di Legambiente, nel 2024 l’Italia ha registrato 351 eventi meteo estremi, un aumento del 485% rispetto ai 60 eventi del 2015. Questo incremento esponenziale interessa sia la frequenza dei fenomeni che la loro intensità con un aumento considerevole di allagamenti, esondazioni e venti forti.

Numeri che necessitano una riflessione, in particolare da parte di noi addetti ai lavori, serramentisti, progettisti, produttori di infissi e serramenti. Il cambiamento in atto riscrive le regole, regole che, una volta modificate, vanno a influenzare anche quegli aspetti che davamo ormai per assodati.

Ma come possiamo affrontare il nuovo clima con bombe d’acqua ed eventi estremi? Ne parliamo in questo articolo. Una riflessione importante riguardo ad un fenomeno relativamente nuovo, che necessiterà delle misure adeguate, anche dal lato normativo.


Bombe d’acqua ed eventi climatici estremi ormai all’ordine del giorno: cosa sta succedendo e cosa significa per l’edilizia

Come abbiamo visto i dati parlano chiaro: il clima italiano è sempre più segnato da fenomeni estremi. Secondo l’Osservatorio Città Clima di Legambiente, nel 2024 si sono verificati 351 eventi meteo estremi, tra cui bombe d’acqua, alluvioni e tempeste di vento, un aumento enorme, pari al 485% rispetto al 2015. Un cambiamento che molti di noi hanno visto con i loro occhi, in alcuni casi con situazioni davvero drammatiche.

Ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza dettata, oltre che dal fenomeno in se, dalla mancanza di preparazione delle infrastrutture e degli edifici, pensati con altri standard e altri parametri.

Un problema importante che interessa anche il nostro settore e si riscontra sia nei prodotti (almeno per il momento meno nell’occhio del ciclone), che nella progettazione con i suoi materiali e le sue metodologie.

Se vuoi approfondire l’argomento e capire meglio l’entità del fenomeno riporto il report di Legambiente.


Bombe d’acqua ed eventi climatici estremi: perché sono un problema per la tenuta degli infissi

Le bombe d’acqua, con una quantità enorme d’acqua scaricata in pochi minuti, spesso accompagnate da forte vento, sono una minaccia per l’intero edificio. Gli infissi, in particolare, sono vulnerabili nei punti di giunzione con la muratura, dove l’acqua può infiltrarsi causando macchie, danni ai pavimenti, distacchi di intonaco o, nei casi più gravi, cortocircuiti.  Questi problemi si riscontrano spesso negli edifici più datati, ma possono presentarsi anche in strutture nuove o ristrutturate, dotate di infissi ad alte prestazioni, ma non progettati per affrontare il nuovo clima.

Una bomba d’acqua può scaricare quantitativi di pioggia eccezionali (può superare anche i 100-200 mm in poche ore) che, combinati a venti oltre i 100 km/h, generano una pressione idrostatica e dinamica combinata sull’involucro. Questa sollecitazione può superare le classi di tenuta all’acqua per cui i sistemi sono stati testati (secondo normative come la UNI EN 12208), mettendo in crisi in particolare i punti di giunzione tra serramento e muratura.

Le infiltrazioni durante eventi meteo eccezionali spesso non derivano da difetti degli infissi, ma dalla combinazione di fattori come l’intensità dell’evento, la posa non ottimale o l’accumulo d’acqua in punti critici (es. soglie a filo pavimento).


Cosa succede agli infissi durante un evento climatico estremo

Gli eventi climatici estremi sollecitano gli infissi in modi che i progettisti di ieri non potevano immaginare.

Le piogge intense, accompagnate da venti forti, esercitano una pressione enorme sul nodo serramento-parete, il punto più critico per le infiltrazioni. Quando l’acqua si accumula rapidamente, supportata da una spinta eccezionale, può infiltrarsi nel giunto, invadere la parete ed entrare in casa. Se abbiamo infissi meno performanti potrebbe anche infiltrarsi tra telaio e anta o in vetri non sigillati in modo efficace.

Dobbiamo inoltre tenere conto del vento: le sollecitazioni meccaniche causate dal vento possono compromettere la stabilità delle guarnizioni e dei giunti e deformare gli infissi, riducendo la durata nel tempo. Anche i materiali, se non adeguatamente selezionati, possono degradarsi più rapidamente sotto l’azione della pioggia battente e del vento estremo. I rischi vanno da una compromissione delle prestazioni a casi molto gravi, come elementi che possono rompersi e cadere.

Tutti questi fenomeni vanno a minare punti fermi e standard attuali: i sistemi di posa tradizionali, progettati per climi meno estremi, non sempre garantiscono la stessa efficacia in un contesto climatico nuovo e in continua mutazione.


Prevenire i danni di bombe d’acqua ed eventi climatici estremi: cosa possiamo fare a livello di progettazione

Questa nuova realtà ci porta a mettere in discussione diversi punti fermi del nostro settore. Quello che andava bene ieri, oggi potrebbe non funzionare più, sia a livello di prodotto, ma, soprattutto, a livello di progettazione della posa in opera. Possiamo dire di trovarci in prima linea, alle prese con qualcosa di nuovo che va a modificare molte nozioni e molti standard che davamo per buoni.

Per affrontare un cambiamento così rapido e importante, è necessario per prima cosa alzare l’asticella della tenuta aria-acqua-vento, compito che potrebbe coinvolgere anche i produttori, ma che coinvolge attualmente noi addetti ai lavori.

Al momento, per realizzare installazioni in grado di resistere a questo tipo di eventi servono infissi altamente performanti e una progettazione della posa in opera efficace, con prodotti di posa evoluti e soluzioni in grado di offrire massima tenuta e resistenza ( l’uso di nastri autoespandenti, sigillanti elastici e barriere impermeabili, può fare la differenza). Gli obiettivi prestazionali complessivi dovrebbero essere aumentati e contemplare anche eventi fino a ieri poco probabili e spesso non considerati.

Argomento a parte è quello del fissaggio che deve essere stabile e progettato per gestire, nei limiti del possibile, anche gli eventi più inaspettati.

L’infisso dovrebbe inoltre essere protetto da elementi esterni, come tapparelle e avvolgibili che possono limitare l’azione delle bombe d’acqua e proteggere gli infissi dall’azione degli agenti atmosferici.

Un processo complesso dove potrebbero entrare in gioco nuove regole e nuove soluzioni, ma anche nuovi prodotti e combinazioni aggiornate alle esigenze di oggi.


Bombe d’acqua e manutenzione degli infissi

A cambiare sono anche le esigenze di manutenzione. Il lavoro intenso di pioggia battente e forti venti (in alcuni casi anche vere e proprie trombe d’aria) riscrive ogni regola.

I sistemi di posa e i prodotti, sottoposti a stress maggiori, possono sviluppare criticità in tempi più stretti. Diventano quindi necessarie ispezioni periodiche e un maggior numero di interventi.

Se la manutenzione annuale era più o meno la norma, al giorno d’oggi potremmo dover rivedere la sua cadenza, eseguendo perlomeno dei controlli regolari e interventi straordinari a seguito di eventi estremi o piogge continue.


Conclusioni e considerazioni

Il clima è cambiato, e con esso devono evolvere le pratiche edilizie. L’aumento del 485% degli eventi meteo estremi in meno di un decennio è un monito chiaro. Ciò che funzionava ieri potrebbe non essere più sufficiente domani.

Progettisti e tecnici sono chiamati a ripensare la progettazione degli infissi e dei sistemi di posa, adottando soluzioni che anticipino le sollecitazioni di un clima sempre più imprevedibile. Servono materiali e tecniche all’avanguardia, ma anche una mentalità aperta al cambiamento.

L’edilizia non è un insieme di regole eterne, ma un processo in continua evoluzione, che deve rispondere alla realtà quotidiana e prevedere scenari futuri. Organizzarsi per gestire questo cambiamento – attraverso progettazione evoluta, formazione, innovazione e manutenzione preventiva – è la chiave per costruire edifici più resistenti e sicuri.

Un argomento vasto quello affrontato oggi, concentrandoci principalmente sul problema delle infiltrazioni, e su cui torneremo sicuramente.


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