Come riconoscere un infisso antieffrazione, caratteristiche e specifiche

Gli infissi antieffrazione sono progettati per resistere a tentativi di scasso, scardinamento e rottura. Hanno valori di resistenza superiori a un normale infisso che gli consentono di proteggere meglio la casa, oltre a creare un elemento di deterrenza. Questi valori sono certificati dal produttore dell’infisso e inquadrati in una classe di resistenza RC.

Un infisso antieffrazione si può riconoscere per tipologia di ferramenta, caratteristiche del vetro e numero di fissaggi. La certificazione rimane il punto di riferimento, l’elemento che ci consente di conoscere con esattezza le specifiche antieffrazione di quel prodotto.


Come riconoscere un infisso antieffrazione

Per riconoscere un infisso antieffrazione è necessario valutare 3 elementi:

  • ferramenta,
  • vetro,
  • fissaggi.

Questi 3 fattori ci consentono di capire se un determinato prodotto ha delle caratteristiche antieffrazione. Come vedremo a breve, la certificazione rimane comunque il principale elemento da considerare.


Cosa sono le classi di resistenza antieffrazione RC degli infissi UNI EN 1627

Prima di proseguire vediamo in breve cosa sono le classi di resistenza antieffrazione RC della norma UNI EN 1627.

La norma UNI EN 1627 specifica i requisiti e i sistemi di classificazione per la resistenza all’effrazione degli infissi. Tratta in modo specifico: porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscuranti.

Le classi di resistenza previste sono 6 e sono definite classi RC (Resistance Class):

  • RC1: offre una resistenza stimata di 30 secondi contro un tentativo di scasso fisico senza attrezzi. La classe RC1 è indicata principalmente per porte interne e ambienti dove non è necessario alcun tipo di protezione dalle intrusioni.
  • RC2: resiste per circa 3 minuti contro strumenti semplici come cacciaviti e coltelli. Adatta per case unifamiliari o appartamenti dove può fornire protezione da ladri occasionali.
    RC3: garantisce una resistenza stimata di 5 minuti contro attrezzi avanzati come piedi di porco. Raccomandato per edifici residenziali in aree urbane ad alto rischio.
    RC4: può resistere per almeno 10 minuti a strumenti più complessi come trapani e seghe a batteria. Ideale per negozi, uffici e case in aree a rischio elevato.
    RC5: offre una resistenza di 15 minuti contro strumenti elettrici specifici come trapani e seghe. Consigliata per attività commerciali o residenze di lusso.
    RC6: fornisce una resistenza stimata di 20 minuti contro attrezzi elettrici complessi. Non si utilizza di solito nell’edilizia abitativa, ma per installazioni di sicurezza elevate come banche o edifici governativi.

Come riconoscere un infisso antieffrazione da quantità e tipologia di ferramenta

Che si tratti di una finestra o di una persiana, ferramenta e serrature di un infisso antieffrazione hanno delle caratteristiche specifiche che gli consentono di migliorare la resistenza contro le intrusioni.

Possono utilizzare dei nottolini a fungo che, anziché andare in appoggio, funzionano con un sistema di incastro progettato per rendere più complessa l’apertura forzata. Gli infissi più evoluti utilizzano delle alette che chiudono anta e telaio in più punti, rendendoli praticamente impossibili da scardinare.

Una ferramenta dedicata con caratteristiche antieffrazione è quindi il primo elemento che si può notare in un infisso antieffrazione.

Riconoscere finestre antieffrazione
Chiusura di sicurezza infissi Internorm. Fonte: Internorm.com

Come riconoscere un infisso antieffrazione dalle caratteristiche del vetro

Il vetro di un infisso antieffrazione deve essere coerente agli altri componenti, in modo da rientrare nella certificazione.

Stabilire le caratteristiche di un vetro antieffrazione è piuttosto complesso. Dovremmo analizzare le lastre singolarmente e accoppiate, valutandone la resistenza e la struttura. Per capire se un vetro è antieffrazione consiglio di consultare la certificazione del prodotto e la scheda del vetro che vi è allegata.

Quello che è davvero importante è avere un vetro allineato alla ferramenta e al tipo di certificato.


Come riconoscere un infisso antieffrazione dal numero di fissaggi

Un normale infisso può avere 10 punti di fissaggio. Quando lavoriamo su un infisso antieffrazione i punti di fissaggio potrebbero essere di più, oltre ad essere realizzati in modo diverso, sempre con l’obiettivo di aumentare la resistenza a scasso e rottura.

Un esempio sono le porte blindate che possono essere installate con un controtelaio murato in ferro o con un fissaggio a vite particolare, seguendo le indicazioni del produttore.

Il numero dei fissaggi e la tipologia degli stessi può quindi aiutarci a individuare un infisso antieffrazione.

Finestre antieffrazione
Anche il sistema di installazione del vetro contribuisce a rendere gli infissi più sicuri. Gli infissi Internorm utilizzano un sistema di incollaggio perimetrale ad alta sicurezza chiamato I-tec Glazing. Fonte: Internorm.com

Come deve essere installato un infisso antieffrazione

L’installazione di un infisso antieffrazione non deve invalidarne la certificazione. Significa progettare e realizzare una posa in opera coerente ai valori di resistenza del prodotto.

Particolare attenzione, oltre al sistema di fissaggio, va data al supporto murario dove potremmo trovare punti deboli e criticità. Ho trattato questo argomento in un articolo dedicato che trovi nelle risorse utili al termine.


Conclusioni

Come abbiamo visto per riconoscere un infisso antieffrazione possiamo valutare ferramenta, vetro e fissaggi.

Il vero aspetto da considerare è la certificazione. Fornisce tutte le indicazioni che servono per conoscere la resistenza di quel prodotto e le specifiche dei suoi componenti di sicurezza.

A prescindere dalle caratteristiche del singolo vetro o della singola ferramenta, per avere un infisso certificato serve un sistema coerente e correttamente inquadrato in una classe RC secondo la norma UNI EN 1627.


Risorse utili

Posa in opera serramenti antieffrazione, procedure e precauzioni da prendere

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